Tra il 1932 e il 1935 la guerra del Chaco costrinse la Bolivia a interrompere le attività sportive, calcio compreso. Tra la fine del XX secolo e l’inizio del nuovo millennio, lungo la strada principale che l’attraversa, Via Due Fontane si è avuto un rapido sviluppo di attività e centri commerciali, terza maglia real madrid 2025 data l’importanza del collegamento che offre tra Caltanissetta e San Cataldo. La partecipazione boliviana al mondiale si chiuse quindi con due sconfitte su due incontri, con 8 gol al passivo e nessuno segnato: la Verde, che annoverava tra i propri giocatori diversi elementi che avevano giocato nella prima partita del 1926, era ancora inesperta a livello internazionale. La prima partita, giocata a La Paz il 2 settembre 1973, finì con la vittoria paraguaiana per 2-1: le seguenti gare videro la Bolivia sempre sconfitta, con 11 gol al passivo e uno all’attivo. Nelle quattro gare disputate nel Sudamericano del 1926, la Bolivia registrò altrettante sconfitte, con 2 gol all’attivo a fronte di 24 subiti. A realizzare il primo gol assoluto fu Teófilo Aguilar.
Il 31 marzo la Bolivia sconfisse il Brasile per 5-4, con l’ultimo gol della carriera di Alcócer all’86’ (il giocatore subì poi un infortunio che lo costrinse al ritiro) e vinse, per la prima volta nella storia, il titolo di Campione del Sudamerica, con 5 vittorie, un pareggio e zero sconfitte. I boliviani mostrarono alcuni segni di cedimento dovuti all’età media della squadra, piuttosto alta, e per la prima volta persero a La Paz (Bolivia-Argentina 1-2, 29 agosto). Giunta al girone finale, la formazione boliviana subì due larghe sconfitte da Brasile (8-0) e Perù (5-0) che la costrinsero a disputare lo spareggio inter-zona con l’Ungheria: contro i danubiani pesò la sconfitta di Budapest (6-0, prima gara giocata dalla Bolivia in terra europea), che boliviani non riuscirono a recuperare a La Paz, dove persero nuovamente. Nel 1977 i boliviani disputarono anche la loro prima amichevole con una nazionale europea, quella con la Polonia del 12 giugno.
Sempre a metà anni Novanta, anche il Chelsea sfoggia una maglia entrata negli annali delle divise-horror. Nacque infatti lo stesso giorno del sisma per ringraziare i tre protettori del pericolo scampato e per chiedere la protezione dai futuri terremoti, e negli anni successivi la tradizione andò consolidandosi. Dopo oltre un anno di inattività, la selezione boliviana tornò in campo il 27 giugno 1975 contro l’Argentina, perdendo per 2-1: questa partita fu la prima di tre gare preparatorie fissate in vista della Coppa America 1975 (le altre due furono con Paraguay ed Ecuador nel mese di luglio). Alla vittoria seguirono, però, tre sconfitte, che impedirono alla Bolivia il passaggio del turno e la fermarono all’ultimo posto del girone, con 2 punti. Al termine della Coppa America la nazionale boliviana si classificò al secondo posto, sopra i campioni del mondo argentini per un punto, ma non ottenne comunque il passaggio al turno successivo.
Nel novembre 2011 il contratto di Vogts fu prolungato per altri due anni, sino alla fine delle qualificazioni al campionato del mondo 2014. Nonostante le critiche, la squadra riuscì a chiudere al quarto posto le qualificazioni al mondiale brasiliano, miglior piazzamento di sempre della nazionale azera nelle eliminatorie mondiali o europee. Il 10 marzo Bolivia ed Ecuador aprirono la manifestazione con un pareggio per 4-4 a La Paz; la seconda partita, giocata il 17 marzo, vide la Bolivia sconfiggere la Colombia per 2-1 con due reti di Máximo Alcócer. Kevin Ortega Pimentel (Callao, 26 marzo 1992) è un arbitro di calcio peruviano. Le vittorie su Uruguay e Venezuela (2 volte) e il pareggio del 27 marzo a Montevideo nella gara di ritorno con gli uruguaiani permisero alla Bolivia, per la prima volta, il passaggio del turno come prima classificata nel proprio girone, con 7 punti. Forse si sta semplicemente procedendo in questa direzione, solo in scala più grande, con il passaggio dai campionati nazionali a quelli globali. Ceca, in un abbinamento totalmente azzurro che in precedenza era stato utilizzato solo una volta (contro la Finlandia). Il commissario tecnico era l’uruguaiano Julio Borelli.
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