Se pensi che il tuo amico abbia fin troppe maglie da calcio e vorresti fargli qualcosa di originale perché non scegliere la nostra tazza personalizzabile. Joma è il nuovo sponsor tecnico della Sampdoria, contratto di 3 anni, in Passione Maglie. Il giorno della sua inaugurazione, avvenuta il 5 ottobre 1975 in occasione della partita d’esordio in Serie A dei grifoni contro il Milan (0-0), il nuovo impianto era ancora privo della curva Sud, eretta alla fine del decennio. La squadra gioca le sue partite casalinghe nel Palasport di Campo Ligure, debuttando nel campionato di Serie A2. Il primo giocatore della società cagliaritana a giocare nella nazionale italiana è Gigi Riva, che esordisce il 27 giugno 1965 in Italia-Ungheria (1-2): l’attaccante veste la maglia dell’Italia sino al 1974, segnando 35 reti in 42 presenze (primo cannoniere azzurro di tutti i tempi), vincendo il campionato d’Europa 1968 e arrivando secondo al campionato del mondo 1970. Nel periodo successivo all’approdo del club in massima serie, vestono l’azzurro anche Francesco Rizzo, Pierluigi Cera, Roberto Boninsegna, Sergio Gori, Comunardo Niccolai, Enrico Albertosi e Angelo Domenghini: nella lista dei convocati per il Mondiale messicano del 1970 ci sono ben sei elementi rossoblù, freschi campioni d’Italia. Ho firmato il mio primo contratto con la Juventus in bianco, firmerò anche quello che sarà l’ultimo della mia carriera con questa maglia in bianco.
Il fatto di aver segnato su punizione il primo gol qui ha sicuramente un suo perché e sono anche molto contento che sia andata così. Segnali di ripresa si sono visti in occasione del match contro la Spal, in cui la Joya è tornata mortifera su calcio du punizione. Il gol gli manca da tre partite, poche per la verità, ma se si amplia l’arco temporale il giudizio cambia: dopo la doppietta con il Torino del 23 settembre, l’argentino ha trovato la gioia contro la Spal, unica rete nelle ultime sei partite. Qui mi sveglio presto, magliette calcio poco prezzo ma ero abituato così anche con l’Avvocato a Torino. La casa dell’estate, quella dove si scoprono i volti nuovi ma anche gli amici di sempre. La Joya, che con la Juve sta attraversando un periodo difficile, spera di riacquisire i suoi «superpoteri» nel corso della sosta per gli impegni delle Nazionali: la sua Argentina è in Russia, dove affronterà prima i padroni di casa e poi la Nigeria. Dunque la casa della Juventus.
Si deve sognare. Io ho ancora quello di vedere la Juve in B. La Juventus è stata la regina di un certo modo di fare calcio, lo sapevamo tutti. Mi legano a lui tanti ricordi, tante vittorie, qualche sconfitta, la scelta di restare alla Juventus anche in serie B per ritornare in alto, insieme. Quante vittorie, quante delusioni (per fortuna, molte meno delle soddisfazioni che ci siamo tolti), quanti abbracci: non c’è altro compagno con cui io abbia giocato di più. Il motivo è semplice: la squadra è stata fondata da 12 persone, 11 delle quali avevano origini italiane e una origini tedesche. Il prima è il ricordo di un professionista gentile, umile, disponibilissimo che giocava con e per la squadra. Qual è la prima qualità di coach Art Briles? La prima squadra di calcio dell’allora Littoria risale al 1935: il nome è Associazione Sportiva Littoria. Le magliette tutte identiche vogliono dire squadra. Al capitano di ogni squadra è richiesto di indossare una fascia intorno alla manica sinistra, tra la spalla e il gomito, al fine di individuare in lui il capitano per l’arbitro.
La squadra allenata da Esteban Vigo vince brillantemente il campionato di Segunda División con 82 punti e un gioco frizzante, venendo così promossa insieme a Real Saragozza e Tenerife. Mentre il gioco cominciò a diffondersi in Europa e oltre, vari club adottarono kit simili a quelli indossati nel Regno Unito, e in alcuni casi hanno scelto i colori ispirati direttamente dai club inglesi. Sei capitoli (uno per ogni colore della maglia) che portano per mano il lettore nella storia del club e di quelli che lo hanno preceduto attraverso le casacche indossati da giocatori e portieri, cercando di raffigurarle tutte fotografandole, illustrandole e arricchendo il tutto con moltissime fotografie che ritraggono i protagonisti che l’hanno vestita in una carrellata amarcord che non può lasciare insensibile il tifoso sampdoriano. Cfr. Gino Dellachà, Una storia biancorossonera – Il calcio a San Pier d’Arena dal tempo dei pionieri del Liguria alla Sampdoria, Genova, Edizioni Sportmedia, novembre 2016, p. Siamo persone con dei sentimenti, persone anche fragili. Nella gente c’è riconoscenza per chi gioca fino all’ultimo minuto con la stessa maglia, come Totti e Maldini, siti maglie calcio replica e questi campioni possono anche educare la gente ad un calcio migliore. A chi non ci ha mai creduto.