Tale colore è stato spesso utilizzato come seconda o terza maglia nel corso degli anni in cui il colore principale è stato il granata o il giallo-rosso-blu del Salerno Calcio. La seconda divisa della Salernitana è generalmente di colore bianco con bordi granata. La Salernitana, nel corso della sua storia, ha adottato divise di gioco differenti, principalmente quella con bianco e celeste alternato con righe verticali e la casacca granata. I meneghini, che chiudono con la miglior difesa del torneo, eguagliano inoltre il punteggio raggiunto nel campionato 2009-10, quello dell’ultima affermazione tricolore. Attacco dell’ampiezza: quando un attaccante attacca uno spazio che si trova vicino alla linea laterale del campo per costringere la difesa avversaria ad allargarsi e a lasciare spazio tra i difensori stessi. Attacco della profondità: quando un attaccante attacca uno spazio che si trova oltre la linea difensiva avversaria per costringere la difesa ad arretrare. Si configura dunque come un movimento in arretramento per impedire agli avversari di attaccare la profondità dietro la propria linea di difesa (attraverso una conduzione, un movimento senza palla o un passaggio). Si riferiscono ad azioni difensive di tipo collettivo in cui la squadra si ritrova senza il possesso della palla. Lo scaglionamento difensivo è un’azione effettuata dalla squadra in difesa per evitare di disporsi su una sola linea difensiva in modo tale che, se tale linea fosse superata dagli avversari, vi sia la presenza di un’altra linea pronta a difendere.
Il cambio di marcatura è un’azione di scambio della marcatura del diretto avversario, che viene assegnato a un compagno di squadra, per marcare l’avversario su cui era presente la marcatura del compagno stesso (ad esempio per la difesa a zona o in seguito a dei blocchi). Non posizionale: quando il giocatore rimane nella zona in cui si trova nel momento in cui l’azione offensiva (durante la quale la sua squadra era in possesso della palla) è terminata. Il portiere di movimento è un ruolo particolare che afferisce alle situazioni speciali (in questo caso a quelle che concernono la superiorità numerica) e che viene utilizzato con due differenti obiettivi segnare una rete e mantenere il possesso palla. Il blocco è un’azione fisica di impedimento del movimento del diretto avversario con lo scopo di facilitare il movimento o il tiro di un proprio compagno di squadra (come nella disciplina del basket). Il tiro o calcio è un movimento con cui il giocatore in possesso palla calcia quest’ultima verso la porta avversaria.
Non intensivo: quando la perdita della palla avviene in un’area lontana dalla nostra porta (ad esempio nella metà campo offensiva). Non ci sono limiti di gioco nella propria metà campo. I rossoblù terminano il torneo al 7º posto e anche l’avventura in Coppa dei Campioni è compromessa dall’assenza di «rombo di tuono»: il club sardo, dopo aver superato al primo turno i francesi del Saint-Étienne, viene eliminato agli ottavi di finale dall’Atlético Madrid perdendo 3-0 la gara di ritorno al Vicente Calderón, dopo la vittoria per 2-1 dell’andata, con Riva ancora in campo e a segno, insieme a Gori. L’intermedio o ala o laterale si posiziona sulle fasce laterali del campo. Dalla stagione 1948-1949 dopo la retrocessione dalla Serie A, il pittore Gabriele D’Alma, disegnò il primo logo del club con l’Ippocampo, tale logo fu adoperato fin da subito anche sulle divise da gioco. Nella sentenza Dell’Utri fu poi riportato il brano dell’intervista relativo all’uso del termine «cavalli» per indicare la droga e sulle precedenti condanne di Mangano, in una versione ancora differente rispetto alle due già diffuse, trascritta dal nastro originale. Gym shorts (pantaloncini da ginnastica) Un termine generico per pantaloncini specificamente progettati per l’abbigliamento sportivo. La prima divisa era composta da una maglietta celeste con una striscia bianca, pantaloncini bianchi e calzettoni celesti.
La terza divisa era invece costituita da una maglietta bianca, pantaloncini neri e calzettoni neri, verdi e bianchi. Per rivedere di nuovo la terza divisa della Salernitana, bisogna aspettare la stagione 2013-2014, quando la Givova ha prodotto una maglia celeste con una croce granata, e pantaloncini bianchi con una croce celeste. Negli anni novanta il Siracusa con sponsor tecnico Erreà e sponsor ufficiale Jolly Componibili, indossa un completino di colore azzurro, con richiami bianchi all’altezza delle spalle e delle maniche. Dalla 𝐑 stilizzata anni ’70/’80 sul retro del collo alle strisce adidas in giallo, arancio e rosso, fino alla decorazione 𝑔ℎ𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑠𝑐𝑖𝑛𝑎𝑡𝑎 negli stessi colori sugli orli delle maniche, ispirata ai mosaici dell’Antica Roma. In Coppa Italia il Torino non riuscì ad andare oltre il primo turno a vantaggio del sorprendente Lecce, appena promosso dalla Serie C, mentre in Coppa dei Campioni, dopo aver superato il Malmö FF grazie a una rocambolesca vittoria all’andata (gli svedesi raggiunsero i granata a due minuti dal termine, ma ritornarono in svantaggio dopo poco più di un minuto), il cammino dei piemontesi si fermò agli ottavi di finale contro i tedeschi d’Occidente del Borussia M’gladbach: i puledri sconfissero il Torino in trasferta per 2-1 mentre al ritorno, in casa, gestirono agevolmente la situazione in una partita che vide gli italiani concludere in otto, con Graziani costretto negli ultimi minuti a fare le veci di Castellini fra i pali.
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