Nel marzo del 1929 a Castelfiorentino si rinnova la passione per il calcio attraverso una partita contro la blasonata Fiorentina, allora in Divisione Nazionale. Così a un solo anno di distanza si ripete la festa: il 22 maggio 1966 infatti, ottenuta la vittoria sul Bolzano per 2-0 e il primato in testa al girone, il Verbania raggiunge la seconda promozione consecutiva, ma in questa occasione, per la prima volta dalla fondazione del «nuovo» club, i biancocerchiati ottengono un posto tra i professionisti. Cambiò però il materiale di realizzazione delle casacche, passando dalla lanetta a un tessuto acetato e lucido. Tessuto traspirante di alta qualità che resta fresco e asciutto. Le vicende più importanti della nazionale di calcio italiana sono legate alla cosiddetta nazionale «A» che, almeno fino alla differenziazione delle varie categorie, era la nazionale unica, che assumeva poi varie fisionomie a seconda del torneo al quale essa partecipava. Nel torneo continentale gli Azzurri disputarono tutti e quattro gli incontri con la divisa casalinga (contro Belgio, Inghilterra, Spagna e Cecoslovacchia). Nelle qualificazioni al campionato del mondo 1958, torneo in cui l’Italia non fu ammessa a seguito della sconfitta di Belfast, gli Azzurri indossarono come maglia una polo con colletto e un bottone.
I colori sociali, nelle intenzioni della società avrebbero dovuto essere il bianco e il rosso come nello stemma comunale, ma per esigenza si adottò il gialloblù, tuttora nelle maglie castellane. Inoltre, le maglie esponevano il nuovo stemma della FIGC e, per ovviare al divieto di esporre il logo dello sponsor tecnico sulle divise, l’azienda realizzò delle tute che riportavano il marchio nella fibbia. Per volere della FIGC, non dovette apparire sulle maglie il marchio dell’azienda. Europa 1988 per tutte le quattro partite giocate. Europa 1980, propose una prima divisa dell’Italia minimalista, avente per novità solamente il girocollo e i bordi delle maniche leggermente più scuri, con i calzettoni completamente a tinta unita. I pantaloncini sono bianchi, ma negli ultimi venti anni sono stati utilizzati spesso di colore azzurro a formare una divisa a tinta unita; nel kit in uso dal 2020 vengono spesso indossati calzoncini di colore blu navy, mentre in passato sono stati usati anche di colore nero o marrone. Nel 1960 gli storici calzettoni neri con fascia azzurra lasciarono il posto a dei calzettoni azzurri con due strisce bianche, posizionate vicino al risvolto degli stessi, mantenendo la maglia azzurra a girocollo e i pantaloncini bianchi. Questa divisa, composta dalla maglia azzurra con scollo a «V», da pantaloncini bianchi e dai calzettoni neri con striscia orizzontale azzurra, accompagnò la nazionale fino all’interruzione dell’attività nel 1943, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale.
All’inizio degli anni 2000, il kit è stato sostituito dalla maglietta bianca con una striscia tricolore verticale, colore originato dalla bandiera nazionale. Fisicamente separato dalla residenza da una piazza pubblica, il parco si apre con un padiglione d’ingresso di gusto neoclassico scolpito con ghirlande e cornucopie. Il 20 luglio 1939, durante l’amichevole contro la Finlandia a Helsinki, per la prima volta, la nazionale italiana portò i numeri sulle maglie, che erano neri su un quadrato bianco cucito sul dorso delle maglie. In quella particolare fase storica è il dirigente Carlo Leonetti che riesce a convincere l’italo-argentino Attilio Demaria (ex campione del mondo nel 1934 con la nazionale italiana allenata da Vittorio Pozzo) ad accettare il ruolo di allenatore-giocatore della formazione silana, impegnata per la prima volta nel campionato cadetto. Per la fase finale della rassegna contintale, che laureò per la prima volta gli Azzurri campioni d’Europa, la maglia tornò a girocollo e fu leggermente più scura rispetto al passato, con i calzettoni che riportavano ancora due strisce bianche sul risvolto e il classico pantaloncino bianco. Il 10 novembre 1963, nell’incontro di qualificazione al campionato d’Europa 1964 giocato a Roma contro l’Unione Sovietica, l’Italia scese in campo con un insolito pantaloncino nero.
A cavallo tra questo decennio e quello successivo, la maglia della nazionale fu prodotta dal maglificio Viralfa di Roma. La prima divisa venne indossata sia in semifinale contro l’Unione Sovietica, sia nella doppia finale di Roma contro la Jugoslavia. «Nel marzo del 2014 la nazionale del Kosovo ha giocato la sua prima partita di calcio ufficiale, un’amichevole contro Haiti. Questa divisa venne indossata per la prima volta nell’amichevole del 25 settembre 1991 a Sofia contro i padroni di casa della Bulgaria e venne mantenuta fino senza modifiche fino al campionato del mondo 1994, nel quale fu portata una versione modificata della casacca: lo stemma della Federazione risultava serigrafato, tono su tono, per tutta la maglia, creando un effetto mai avuto prima per una divisa degli Azzurri. Dai servizi di streaming online alle applicazioni per dispositivi mobili, ai siti web gratuiti e alle schede TV per PC, puoi scegliere l’opzione che meglio si adatta alle tue esigenze e preferenze.
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